Attivazione
(Riscaldamento corporeo)
A cura del maestro Roberto De Luca giugno 2008
Generalmente sul “riscaldamento” che precede l’attività sportiva (seduta singola settimanale o gara) ogni tecnico ha le sue predilezioni per quanto riguarda il metodo, la durata e l’intensità, ciò dipende dal tipo di esperienza propria acquisita nella pratica, agonistica e non, kata o kumite, in tal modo ci troviamo di fronte a chi preferisce effettuare un riscaldamento a ritmo blando e continuato, chi fa eseguire un riscaldamento submassimale, chi riduce i tempi di riscaldamento, mobilità passiva o attiva etc.
Indipendentemente dalle preferenze personali lo scopo del riscaldamento consiste, soprattutto nel portare la temperatura corporea da 37° C (Temperatura Corporea Normale) a circa 39° C (Temperatura Ottimale) per intraprendere l’attività sportiva, riducendo i rischi di contratture e stiramenti muscolari-tendinei, a questo livello di temperatura, 39° tutti i processi e le reazioni fisiologiche si svolgono con il massimo grado di efficacia, ed esiste un rapporto positivo tra la velocità delle reazioni biochimiche e la temperatura: i processi che si svolgono nella cellula si accelerano del 13% per ogni grado di aumento della temperatura (dati già confermati da varie ricerche scientifiche).
Dallo studio è emerso dall’Istituto di Scienza del Movimento, Università della Vestfalia, Munster, il programma di riscaldamento ottimale, per garantire un innalzamento della temperatura interna del corpo pari a 39°, è costituito da una intensità progressiva-massimale con un carico di durata media ( 20-25 minuti).
Attualmente la metodologia ha un ampio numero di esercizi indirizzati all’ attivazione fisica, dove ogni tecnico può mettere in pratica a suo piacimento, l’importante è che dopo aver fatto la prima parte introduttiva con metodo di carattere generale, in progressione si passi nella parte specifica percorrendo il sistema analitico
Per maggior chiarezza d’intervento nella pratica sportiva la temperatura di 39° è consigliabile solo ad atleti professionisti o comunque indirizzati all’agonismo che devono raggiungere la massima performance sportiva, per il praticante medio che ha finalità amatoriale, peso forma e per hobby non è di grande interesse raggiungere tali traguardi sopra descritti in forma sintetica per l’attivazione o comunemente riscaldamento corporeo.