CAMP. ASSOLUTO A SQUADRE

C.S.CARABINIERI UN ESEMPIO PER TUTTI

FF.GG VINCONO MA NON CONVINCONO

 

Di Bisio Antonella                                                                                                                                                                                     27 febbraio 2006

 

Il 26 febbraio 2006 nel Palafjlkam di Ostia si è tenuto il Campionato Italiano a squadre maschili e femminili seniores della FIJLKAM.

La competizione ha registrato una buona adesione di partecipanti grazie all’ormai usato e abusato ricorso ai prestiti.

Essi sono una consuetudine che se per alcuni team risulta essere l’unico bypass per gareggiare, mancando altrimenti di tutti i pesi necessari, nella sostanza crea squadre magari forti, belle da veder schierate per i valori che le rappresentano, ma  che non riescono ad appassionare, perché la sensazione che i membri siano degli aggregati per l’occasione è sempre in marcata evidenza, facendo venire meno l’idea suggestiva del gruppo che per mesi si prepara insieme per raggiungere il comune obiettivo di una vittoria, così  cara a chi segue lo sport.

Anziché di campionati italiani a squadre sarebbe più corretto parlare, riferendosi a  queste formazioni, di campionati italiani per cooperative…

Non è un caso che l’eterno scontro nella finale maschile tra la squadra dei Carabinieri e quella delle Fiamme Gialle sia stato, anche in questa edizione del campionato, quello più avvincente e sentito.

A caricarlo di toni emozionali ancor più forti ha contribuito il particolare che per le Fiamme Gialle era questa l’ultima partecipazione.

Già dal giorno immediatamente successivo della finale nazionale infatti, il grosso dei componenti del gruppo gialloverde ha concluso la sua esperienza nel gruppo sportivo per prestare in vari uffici l’ordinario servizio di istituto della Guardia di Finanza.

In effetti sui volti di questi validi ragazzi il dispiacere era visibile, in tono con le lapidarie magliette nere commemorative di inizio e fine attività nelle gare a squadre che tutti hanno indossato prima e dopo la competizione.

In ogni caso, pur con la consapevolezza della loro ultima volta sul tatami da fiamme gialle, hanno combattuto con tenacia dalle eliminatorie alla finale.

Finale alla quale, con lo stesso percorso ma nella poule opposta hanno avuto accesso i Carabinieri del M Roberto De Luca,  Iuri Schiavoni, dando vita ad uno scontro abituale da anni ma mai scontato per il buon equilibrio dei contendenti.

Non a caso è stato l’ultimo incontro a portare nelle mani dei finanzieri il tricolore, quello dei + 85 kg tra Maniscalco (fiamme gialle) e Serio (carabinieri), vinto dal primo.

Onore al merito ed al titolo conquistato dai ragazzi del M Claudio Culasso che hanno concluso in bellezza la loro parentesi agonistica.

Una precisazione è però d’obbligo, per sottolineare come anche i piccoli dettagli possono a volte essere  determinanti ai fini del risultato complessivo.

Nell’incontro tra il carabiniere Davide Lanna e Corrado Ferrara, due brutti colpi di calcio all’altezza dell’anca hanno fatto vacillare e cadere il ben piazzato carabiniere.

La consuetudine del karate italiano degli ultimi anni avrebbe richiesto per l’occasione una plateale scena di dolore seguita  dall’ammonizione per l’avversario magari con l’occhiolino dell’coach e l’esortazione a restare giù per sperare nientedimeno in una squalifica del colpevole dell’infrazione.

Fortunatamente però, una parte dei karateka agonisti, è ancora immune dai facili “guadagni” di risultati, di punti o di vittorie.

Una parte dei karateka dopo un colpo anche duro stringe il paradenti in bocca e si rimette in yoi facendo segno di voler continuare.

Sta poi alla professionalità del medico che intervenga e dell’arbitro che giudichi comprendere la portata dell’episodio.

Nel caso dell’incontro citato, il carabiniere si è rimesso in piedi fortemente claudicante, il medico ha ritenuto che tutto sommato potesse continuare a combattere, l’arbitro ha ammonito lievemente Ferrara. e Lanna  alla fine dell’incontro ormai compromesso per la sua condizione, ma comunque portato a  termine, è uscito dal palafjlkam in barella.

Ai lettori ecco spiegato come a volte i dettagli, un po’ di sana buna fede possa fare la differenza anche, in negativo, se si guardi solo al risultato sul campo.

Per molto meno alcuni atleti si sono laureati campioni d’Europa o del Mondo.

Ma la finzione è un’arte, e bisogna esservi particolarmente inclini per essere sufficientemente convincenti, sul tatami o nella realtà.

Viva la buona fede e la correttezza però, anche a costo di dover rinunciare alla medaglia del colore più pregiato, e grazie ai carabinieri per aver dato dimostrazione di essere “uomini” oltre che atleti, e per la bella lezione di fair play data agli sportivi che hanno assistito agli incontri.

Buona fede che è stata anche dei sostenitori dei rossoblu sugli spalti,  mentre, fischietto in bocca, incitavano i ragazzi in gara.

La loro fragorosa esuberanza è stata però scambiata per un tentativo di disturbo dallo speaker di turno, che si è affrettato, cercando di zittirli,  a consigliare loro di infilarsi il fischietto da un’altra parte…, apostrofandoli altresì come “cafoni”.  Il bue che dice cornuto all’asino….

Stendendo un velo pietoso sull’accaduto, continuiamo la cronaca dell’evento passando alla gara femminile, dandole tutto il risalto che ha meritato per un livello tecnico delle atlete che pian piano, gruppi sportivi militari esclusi, si avvicina al sorpasso del kumite maschile per fantasia e completezza.

Il tricolore è andato alla A.S Goffredo Guazzaroni, del M Claudio Guazzaroni, con una squadra cooperativa composta da 5 atlete esperte e determinate, arrivate alla finalissima, poi vinta, contro la compagine romana del M Luigi Grisanti: la Nagashi Club.

Anche per le donne grande suspence nell’assegnazione del titolo fino all’ultimo incontro tra Sara Ferrone (fiamme azzurre), in forza alla Nagashi, e la ternana Greta Vitelli.  La Vitelli ha vinto di misura sulla molisana, per 2 a 1, consegnando di fatto il tricolore e la vittoria al team Guazzaroni.

La noia e l’indifferenza  è stata l’unica protagonista nel kata mas.e fem. tutto troppo scontato.

Il team degli Uff. di Gara si è dimostrato spesso in affanno  non per incapacità ma per inesperienza, infatti diversi erano al loro primo esordio, mentre gli arbitri con maggiore esperienza erano sugli spalti increduli e dubbiosi, strana politica questa della FIJLKAM.

Chi vivrà vedrà.

 

 

Classifiche:

KUMITE FEMMINILE: 1 clss. asd. G.Guazzarono,        2 class.Nagashi club.,

                                           3 class. Arezzo karate,              3 class. asd Universal Center

 

KUMITE MASCHILE:  1 class. Fiamme Gialle                2 class. C.S. Carabinieri

                                          3 class. Fiamme Oro                  3 class. Asd. ChampionCenter

 

KATA MASCHILE:       1 class. Fiamme Gialle                2 class. Centro studi krt shotokan

                                          3 class. Master Milano               3 class. Csks Lanciano

 

KATA FEMMINILE      1 class. Asd Colle degli Olmetti  2 class. Csks Lanciano

                                          3 class. Master Milano               3 class. Centro studi krt shotokan