Come prevenire la pubalgia

 

 dott. Alessio Morandi Fisioterapista                                                                                                                                                            ottobre 2004

 

La pubalgia è nota al pubblico per il frequente apparire sui quotidiani sportivi ed è spesso riferita alle affezioni che colpiscono i calciatori professionisti.

In realtà il football  è il maggior responsabile di questa patologia, ma  è ordinariamente presente in  altre discipline sportive. Il dolore alla zona adduttoria  degli arti inferiori, se così semplicemente si vuole definire, è infatti una problematica molto complessa dello sport in genere, ma non solo, che  può dipendere da vari fattori etiologici* e dall’intensità degli allenamenti e delle gare.

Il dolore vivo, presente nella zona interna delle cosce, che può impedire l’attività sportiva, la semplice deambulazione o lo star seduti e rialzarsi, non è riferibile solamente alla presenza di un problema strettamente muscolare, come spesso si è soliti pensare. Gli studi sulla pubalgia risalgono al 1932,  quando Spinelli la descrisse in uno schermitore, con il tempo e attraverso le nuove conoscenze mediche si  è affermata  la teoria che la pubalgia può essere il risultato di un affaticamento muscolare, predisposta però, da fattori quali: una cattiva dinamica muscolare (ipotonia o ipertrofia), un’errata sinergia tra gli elementi muscolari, artropatie*1 vertebrali, spondilolisi*2, protusioni  discali*3, fino ad atteggiamenti iperlordotici del tratto lombare, all’ipometria di un arto o anomalie meccaniche delle ossa del bacino, dell’anca, della colonna vertebrale. La varietà delle cause sopra elencate, e ne sono state trascurate molte, fa ragionare sul fatto che atleti professionisti, quindi seguiti da staff medici di primo ordine, possano rimaner fermi per mesi senza via di soluzione. La difficoltà è nell’individuare la causa che genera la sintomatologia, che permette una risoluzione del problema e non solo una riduzione del dolore. L’approccio terapeutico può essere di tipo conservativo ( farmacologico, fisioterapico, alimentare), che chirurgico.

Allora quali sono le regole per prevenire un problema cosi fastidioso?:

La corretta educazione alimentare e igiene di vita:

Il giusto apporto energetico quotidiano permette un reintegro ottimale delle sostanze spese,  con una conseguente egregia nutrizione muscolare, ma anche l’equipaggiamento sportivo è importante, infatti, la possibilità di disperdere il  calore è fondamentale  per non istituire un’ipertermia tissutale che  può inficiare sulle capacità muscolari, l’utilizzo di calzature in buono stato permette poi un corretto appoggio del piede e un corretto schema del passo, come pure un controllo periodico  della dentatura può evitare affezioni dentarie che possono essere  causa di manifestazioni  infiammatorie tendinee a distanza.   

Una preparazione muscolare personale e idonea al tipo di disciplina:

Preparazione che deve essere incentrata in modo particolare sul rinforzo dei distretti muscolari: Addominali, obliqui, lombari, adduttori, abduttori, psoas- iliaco.

 

Allungamento muscolare:

E’ fondamentale per una corretta elasticità muscolare ed è  non solo vincolato ai muscoli degli arti inferiori o del bacino, ma anche del busto e delle braccia, infatti, una limitazione superiore durante un gesto tecnico potrebbe influire sulla dinamica del bacino. Esempio: un’ipomobilità della spalla nell’attacco di gyacotzuchi determina un ipermobilità del bacino.

Defaticamento:

E’ utile nella prevenzione di tutte le problematiche muscolari e va eseguito con esercizi aerobici e ciclici a bassa intensità per 15 -20 minuti.

Esercizi propriocettivi:

Sono quegli esercizi che permettono di ristabilire o allenare l’equilibrio in dinamica e in statica del tronco  e del bacino.

 

 Altri fattori importanti da non sottovalutare sono: non trascurare il dolore in caso d’insorgenza, poiché la pubalgia ha un decorso lento e non sempre acuto, non fare abuso di farmaci antinfiammatori, non riscaldare la parte in presenza di dolore, e non continuare l’impegno agonistico nonostante il dolore.

 

*etilogici: causa delle malattie

*1 artropatie:  disfunzioni  articolari

*2 spondilolisi: mancata fusione dei nuclei d’accrescimento della zona di giunzione fra vertebre. 

*3 protusioni  discali: migrazione parziale del nucleo interdiscale.

*4 iperlordosi: accentuazione della normale concavità vista lateralmente della colonna verterale.

  

addominali svolti in contrazione eccentrica         allungamento degli adduttori in posizione seduta

 

allungamento dei mus.adduttori                        esercizio complesso con azione contemporanea degli addominal.

 

eserc. di potenziamento su superficie instabile.  esercizio per la ricerca della stabilità del tronco e del braccio.

 

side sitting per il rinforzo obliqui                       le tecniche di gamba possono favorire l'instaurarsi della pubalgia.