PECHINO - Allarme Viagra alle Olimpiadi. Da un mese a queste parti la
pillola blu è uno dei farmaci più consumati dagli atleti. La mitica promiscuità
del villaggio olimpico, ragazzi e ragazze da tutto il mondo che vivono a stretto
contatto per l'intera durata dei giochi, c'entra però piuttosto poco. A
determinare lo strano fenomeno - stando almeno all'allarme che arriva dai
laboratori della Wada, l'autorità mondiale dell'antidoping - è la fama
conquistata negli ultimi anni dal Viagra. A torto o a ragione ritenuto l'ultima
frontiera del doping casereccio.
Il farmaco è da tempo nel mirino della Wada. Che però non ha ancora emesso sul
punto nessuna sentenza definitiva e quindi non l'ha mai inserito nell'elenco
delle sostanze dopanti. Gli esperti sono molto combattuti. Non tutti concordano
nel ritenere che il Sildenafil - la molecola che aumenta l'effetto
vasodilatatore dell'ossido nitrico , e di conseguenza l'ossigenazione del sangue
- comporti necessariamente un miglioramento delle prestazioni atletiche.
Ciononostante molti atleti a livello dilettantistico ne fanno notoriamente uso.
Soprattutto da quando è stato pubblicato su alcune riviste uno studio
preliminare i cui esiti dimostrerebbero che, imbottito di Viagra, un
gruppo-cavia di ciclisti avrebbe migliorato di molto le proprie prestazioni
(pare fino al 40 per cento). "Se hai più ossigeno nei muscoli, vuol dire che hai
più energia e quindi che sei un atleta più forte", spiega Andrew McCullough
docente della Scuola di medicina di New York. Secondo McCullough il Viagra
potrebbe essere utile soprattutto agli atleti impegnati in discipline
caratterizzate dalla resistenza e dalla velocità.
Anthony Butch, il direttore del laboratorio olimpico è invece molto scettico:
"Il solo fatto che tu abbia più ossido nitrico nel sangue non vuol dire che tu
vada necessariamente più forte: se già ne hai quanto te ne serve quello generato
dal Viagra non è detto che venga utilizzato".
Fatto sta che gli atleti impegnati a Pechino ne fanno larghissimo uso. I
laboratori dell'antidoping ne hanno trovato tracce in moltissimi campioni di
urine esaminate. "Abbiamo trovato molte più tracce di Viagra che non di aspirine
o antibiotici". Confessa Christiane Ayotte, direttrice di uno dei laboratori
accreditati dalla Wada. "Certo - conclude - nessuno ci dice che lo assumano a
fini dopanti".
(23 agosto 2008)