Dalla teoria alla pratica…..Dal gioco al Karate -1° e 2° parte(nuovo inserto)

Eventskarate 08 ottobre 2010

Di Vincenzo Figuccio

Ad oggi il Mondo del Karate ha messo dei paletti molto importanti ed evoluti sul metodo d’insegnamento rivolto ai giovanissimi karateki . Sono sempre di più le società sportive che adottano come metodo dai 5 ai10 anni l’avviamento motorio in maniera ludica per poter far apprendere e consolidare le abilità motorie di base ai ragazzi. Vorrei però fare una riflessione per poter colmare delle perplessità a chi dedica  tempo all’insegnamento e si dovesse domandare:” allenando questo ragazzo ho consolidato le sue mappe motorie di base, ho condotto un buon lavoro per l’apprendimento delle posture fondamentali ma adesso , quando inizio a far fare Karate  e sopratutto quanto e cosa deve fare un giovane karateka per diventare bravo a far Karate? Posso dire ed affermare che studiando i molti libri di metodologia dell’allenamento e  lavorando con molti campioni di molte discipline da combattimento(karate,judo,taekwondo) traspare che una volta consolidati i presupposti detti prima :”se vuoi diventare bravo a far Karate devi praticare per molte ore il  Karate “. Questa frase non e’ retorica ma vuole sicuramente essere un punto fermo da cui poter partire . Andrebbe poi indubbiamente indagata la qualità del lavoro tecnico ma sicuramente senza praticare Karate non si può raggiungere nessun traguardo ne di tipo agonistico tantomeno esempio per il raggiungimento di una cintura . Il grado che per esempio nelle cinture nere e’ determinato dal Dan  e’ una qualifica assegnata ad un individuo per le abilità che ha nel saper fare a differenza della qualifica di insegnante tecnico che viene attribuita  a colui che dovrebbe avere in primis la capacità di saper far fare  supportata se possibile  dal saper fare con un filo conduttore essenziale, il saper dire……questo argomento non sempre è chiaro ….

II° PARTE

ben ritrovati , ci siamo lasciati qualche settimana fà nel punto in cui si stavano  delineando  le peculiarità  che ogni  tecnico dovrebbe possedere :

“saper fare,saper  far fare e saper dire” e si era fatta una affermazione molto importante:

“mentre i DAN sono qualifiche  che si acquisiscono con il solo  saper fare,  il TECNICO  può anche non  possedere  nel tempo la stessa   capacità di saper fare ma deve avere nel proprio bagaglio conoscitivo quella del saper far fare e del saper dire”.

La Tematica che abbiamo lasciato in stand bye è  che affronteremo in più momenti è la seguente :

” Vi è un elevata richiesta da parte dei tecnici nel poter capire perchè con i ragazzi è necessario impostare un percorso strutturale-formativo dove fino agli 11 anni non vi  sono  lavori  con carichi tecnico-specifici importanti

VORREI PARTIRE NEL RISOLVERE QUESTO QUESITO MOLTO COMPLESSO E ANCOR OGGI MOLTO STUDIATO CON IL PROPORVI UNA SERIE DI ARTICOLI ESTRATTI DA:“SDS” Scuola dello Sport,PER POTER POI AVERE DELLE RISPOSTE IN PRIMIS DA VOI  LETTORI E SUCCESSIVAMENTE GUIDARVI SECONDO QUELLO CHE LA SCIENZA CI PROPONE E PER CONCLUDERE CON QUELLA CHE FINO AD ORA E’ L’ESPERIENZA RACCOLTA DA ME .

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