E intanto l'Italia si candida per il 2020
Eventskarate 12 ottobre 2009
Eurosport - ven, 02 ott 19:26:00 2009
Già pronte Venezia e Roma, tramite le parole dei rispettivi sindaci Cacciari e Alemanno. E Milano aderirà, sull'onda dell'Expo 2015?
Sull'onda dell'entusiasmo per l'assegnazione a Rio de Janeiro dei Giochi Olimpici 2016, l'Italia tornerà alla carica con il CIO per l'edizione del 2020.
"Sono maturi i tempi per una candidatura olimpica italiana per i Giochi del 2020. La vittoria di Rio de Janeiro dà sicuramente all'Italia la possibilità di valutare con attenzione di presentare una città per l'edizione estiva successiva al 2016 - dice il presidente del Coni Gianni Petrucci - Ne ho parlato con i membri del CIO italiani, che sono sempre determinanti per numero e prestigio. Ovviamente dovremo valutare eventuali proposte che dovessero arrivare dalle città italiane unitamente ai membri della Giunta e del Consiglio Nazionale del Coni".
"Perché sia chiaro sempre un principio: la città si propone - ha precisato Petrucci - ma è il Coni che decide e presenta la candidatura al Cio. Avete visto cosa è accaduto oggi con questa sfida appassionante e avvincente. Si sono mossi i Capi di Stato per caldeggiare le loro città, i loro Paesi. Il Coni non potrà portare avanti un progetto senza l'appoggio unitario del Governo, dell'opposizione e delle nostre massime autorità istituzionali. Ricordo a tutti, qualora ce ne fosse bisogno, che le Olimpiadi consentono aumenti considerevoli del Pil. Un Paese come l'Italia, che ha voglia di ritrovare entusiasmo e soprattutto di guardare al futuro con serenità, deve prendere l'eventualità di una candidatura come un'opportunità di assoluto prestigio e di grande fascino".
Mentre Petrucci chiede il sostegno della classe politica per portare avanti questo progetto, c'è già chi è pronto a proporsi per questa gara interna ai confini dello Stivale. Il primo a farsi avanti è Massimo Cacciari, sindaco di Venezia: "Venezia è una città-icona unica nel mondo e gode di una riconoscibilità universale. Le Olimpiadi sono il più grande evento internazionale e promuovere ed organizzare i Giochi nel 2020 permetterebbe alla città e all'intera area metropolitana oggi rappresentata dal triangolo Venezia, Padova e Treviso di accelerare i numerosi progetti di riqualificazione e rilancio, che da anni riempiono l'agenda delle Istituzioni di questo territorio. Avremo poco meno di 4 anni di lavoro per tentare di riportare in Italia le Olimpiadi a 60 anni da Roma 1960. Ritengo che possa essere opportuno valutare nel dettaglio con attenzione, insieme a Regione, Amministrazioni locali e operatori economici, la fattibilità infrastrutturale, la copertura finanziaria e gli aspetti organizzativi di un evento di tale portata".
Certamente l'idea di Venezia è ambiziosa e di difficile realizzazione; più facile sarebbe riproporre Roma, che come sempre gode dell'appoggio diretto del Coni per la realizzazione di strutture e infrastrutture. E infatti Gianni Alemanno è pronto al varco: "La scelta di Rio de Janeiro come sede delle Olimpiadi del 2016 apre una grande possibilità per l'Italia e per Roma, per la successiva edizione del 2020. Credo che il presidente Petrucci abbia fatto bene a manifestare un interesse per l'Italia e credo che Roma debba avanzare la propria candidatura per i Giochi del 2020. Dopo più di mezzo secolo dalle fantastica edizione del 1960 possiamo sognare di portare gli anelli olimpici nella capitale d'Italia".
Ricordiamo però che c'è sempre un'altra importante città italiana che attende di poter presentare al CIO la propria candidatura ufficiale: Milano. Negli anni, per questioni politiche e d'interessi economici, la "capitale del Nord" ha sempre accumulato bocciature in favore della capitale vera, soprattutto per la mancanza di strutture in città. All'interno del Comune, infatti, certi impianti sono obsoleti e inadeguati, mentre altri sono totalmente mancanti. Il PalaLido, per esempio, è ancora in funzione e "casa" dell'Olimpia Milano, ma è un palazzetto che ha bisogno di manutenzione continua in quanto molto vecchio. Non pervenuti invece impianti per le gare di nuoto o di tennis, sport fruibili solo a livello poco più che amatoriale e non supportati per gli eventi delle grandi occasioni. Adeguato e polivalente è invece il Forum di Assago, alle porte di Milano, ma da solo non basta per ospitare una manifestazione di tale portata. Una volta esisteva il bel Palazzetto dello Sport accanto allo stadio Meazza, ma il tetto crollò a causa della poderosa nevicata a cavallo tra il 1984 e il 1985 che tutti i milanesi già presenti all'epoca ancora ricordano (il progettista non aveva calcolato l'ipotesi neve). Da allora non fu più ricostruito per problemi burocratici.
Tuttavia questa volta, se anche Milano deciderà di proporsi per la corsa al 2020, qualcosa potrebbe cambiare. Nel 2015 infatti, 5 anni prima, ci sarà l'Expo, manifestazione di respiro mondiale che ha già in parte stravolto la città con cantieri e migliorie, a partire dalla rete del trasporto urbano ed extraurbano. L'occasione sarebbe buona per arricchire la città e il suo hinterland delle strutture mancanti e necessarie per sostenere un impegno simile. Tutto però resta nel campo delle ipotesi e solo il futuro ci potrà dare un responso.
Eurosport