Il campione del mondo ITKF rinuncia alla Nazionale!
Eventskarate 21 settembre 2010
Fonte: http://sroedner.over-blog.it/Venerdì 17 settembre 2010
Dopo Ilaria Rigoldi, anche Stefano De Bartolomeo, campione del mondo ITKF in
carica, ha preso la decisione di rinunciare alla Nazionale e ai Campionati
Mondiali dopo lo sgradevole episodio del raduno agonisti di Bellaria, e questo
nonostante il Maestro Perlati, a nome della Federazione e scusandosi per
l'accaduto, gli avesse offerto un posto in squadra per la gara in
Brasile.Riporto qui di seguito la relazione di Stefano:
Sono stato convocato ufficialmente, come di consueto ormai da 14 anni, al raduno
della squadra nazionale FIKTA, previsto per il 26 agosto 2010 a Cesenatico.
Giunto in palestra Ilaria Rigoldi mi comunica che il M° Michielan ha intenzione
di parlarci prima di iniziare l’allenamento.
Ci avviciniamo quindi a lui, che insieme ai maestri Guidetti, Bacchi, Cardinale,
Acri, Giacobini e Campari, ci conducono nello spogliatoio degli allenatori per
comunicarci alcune informazioni, evidentemente riservate e a porte chiuse.
Dentro lo spogliatoio il M° Michielan prende la parola e ci comunica molto
chiaramente, senza possibilità di fraintendimenti, che la Commissione Tecnica ha
deciso di escluderci dal Campionato del Mondo ITKF che si terrà il prossimo
novembre in Brasile, perché non facciamo più parte del futuro della Federazione.
Afferma inoltre, dicendosi molto dispiaciuto, che la scelta non è tecnica,
poiché non esistono giustificazioni tecniche che possano confermare la nostra
esclusione.
Ci conferma esplicitamente che la decisione è esclusivamente politica, ribadendo
che la commissione tecnica non ci considera più nel futuro della federazione,
viste anche le scelte che ci saranno da prendere il 31 dicembre di quest’anno.
Dice inoltre, sottolineando ancora una volta il suo grande dispiacere, di averci
sempre sostenuto, e di aver fatto di tutto per portare avanti la nostra
candidatura, purtroppo senza successo.
Inizialmente nessuno interviene, il clima è di strano e imbarazzante silenzio.
Il M° Guidetti, allenatore della squadra nazionale di kumite FIKTA, è
visibilmente in difficoltà, palesemente contrario con la decisione presa dalla
commissione tecnica e profondamente dispiaciuto e commosso.
A questo punto chiedo la parola, e chiedo inoltre a tutti di fermarsi e
aspettare ad uscire perché volevo esprimere la mia opinione su quanto mi era
stato appena detto.
Comunico innanzitutto il mio fondato disaccordo con quanto mi era stato
comunicato, la grande amarezza e ferita che mi era stata provocata come atleta
della squadra nazionale, tecnico di una società da sempre affiliata alla FIKTA
e, ancora prima, come persona.
Il mio dispiacere nel sentire quelle parole è stato davvero grande.
Ho detto che non mi sembrava giusto che mi venisse riservato un tale
trattamento.
Sono un atleta della squadra nazionale da 14 anni, da sempre disponibile e
riconoscente verso la federazione. Ho da sempre dimostrato il massimo impegno,
facendo sacrifici e lavorando duramente in tutti gli allenamenti e tutte le
competizioni internazionali che sono stato chiamato a fare, con punti di sutura,
denti rotti e numerose medaglie europee e mondiali conquistate proprio in
rappresentanza della FIKTA, dedicando tutto me stesso in queste attività,
mettendo in secondo piano la mia vita personale, professionale, famigliare e
affettiva.
Per altro non mi è mai stato chiesto quale scelta avrei fatto in merito
all’affiliazione per il 2011, se alla FIKTA o alla JKA-Italia, quindi non
potevano sapere quale sarebbe stata la mia scelta. Io sono un allievo del M°
Naito, responsabile per l’Italia della JKA, ma questo non vuol dire
necessariamente che io avrei affiliato la mia società alla JKA-Italia. Per altro
sono attualmente iscritto al corso Maestri della FIKTA che terminerà nell’agosto
del 2011. Sto portando avanti dei progetti nelle scuole primarie e secondarie
per la diffusione del karate e l’inserimento di questa disciplina come materia
curricolare nell’offerta formativa scolastica, come strumento utile alla
motivazione allo studio e contro la dispersione scolastica, rivolta anche a
ragazzi a rischio devianza. Tutto a nome
della FIKTA, federazione alla quale sono tuttora tesserato, e senza dubbio fino
al 31 dicembre 2010.
Quindi non capisco cosa abbia fatto indurre a pensare quale sarebbe stata la mia
scelta, senza nemmeno chiedermelo.
Ilaria conferma le mie dichiarazioni, dicendo di condividere tutte le mie
affermazioni.
Espresso questo, tutti visibilmente in difficoltà iniziano ad esprimere in
qualche modo il loro dispiacere e la loro impotenza verso questa decisione presa
dalla commissione tecnica, decisione, a detta loro, alla quale nessuno di loro
si poteva opporre.
Il M° Guidetti ribadisce il suo dispiacere e disaccordo, brevemente, ma era
visibilmente commosso.
Il M° Michielan dice che è dispiaciuto, ma che non può farci nulla, anzi
sottolinea la loro correttezza nell’averci comunicato questa cosa prima
dell’allenamento, senza avere sorprese alla fine del raduno quando sarebbero
stati comunicati in nominativi degli atleti convocati per questo campionato. Il
M° Bacchi dice che la mia amarezza doveva essere addolcita dal fatto che secondo
lui io avrei potuto prendere parte ad altri campionati, sottolinea organizzati
dalla JKA, e che quindi non dovevo essere così dispiaciuto. Il M° Campari, come
a sottolineare la loro correttezza, si dice contento per il fatto che queste
cose “ce le siamo dette in faccia” (dice testualmente). Il M° Giacobini, come
per consolarmi, dice che non dovevo prendermela così tanto, perché a lui avevano
comunicato, quando era agonista al termine della sua carriera, di non prendere
più parte agli allenamenti della squadra nazionale solo per telefono, senza
troppe spiegazioni o ringraziamenti per la sua attività fino a quel momento
prestata.
In fine, il M° Cardinale prende la parola chiedendo chi fosse il responsabile di
questa decisione, che si parlava sempre della commissione tecnica, ma la
commissione tecnica è formata da persone, e quindi bisognava indicare il
responsabile. Nessuno degli allenatori ha dato peso, credo volutamente, alla sua
affermazione, anzi, il discorso è stato immediatamente dirottato.
Saluto tutti e comunico che il quel momento me ne sarei andato e non avrei preso
parte all’allenamento in quanto non aveva alcun senso rimanere lì dopo quello
che mi era stato comunicato.
Ilaria fa esattamente lo stesso.
Gli allenatori dicono che gli avrebbe fatto piacere se ci fossimo allenati
comunque, ma che in ogni caso comprendono la nostra decisone e la accettano.
Usciamo dallo spogliatoio, saluto tutti gli atleti presenti all’allenamento con
un “oss” a voce alta, augurando buona fortuna a tutti. Silvio Campari accenna un
applauso ed esorta, senza successo, anche alcuni atleti presenti a farlo (anche
perché non capivano cosa fosse successo).
In quel momento arrivano in palestra il Presidente FIKTA, Prof. Gabriele Achilli,
e il Segretario Generale, il M° Perlati. Stupiti da quanto stava accadendo ci
chiedono cosa fosse successo, esortandoci a rimanere ad allenarci, sostenendo
che lo avremmo dovuto fare per noi stessi e per gli atleti giovani presenti, che
hanno bisogno di aiuto per migliorare e crescere.
Sentita la nostra versione il M° Perlati afferma subito che quanto ci era stato
detto era falso, chiedendoci chi ci avesse comunicato tali dichiarazioni,
sostenendo che la nostra esclusione dal campionato era dovuta solamente alla
decisione di far gareggiare gli atleti solo in un unico circuito di gare. Avendo
quindi partecipato agli ultimi campionati europei JKA non dovevamo prendere
parte al campionato ITKF, per dare possibilità anche ad altri atleti di
cimentarsi in campo internazionale, come succede anche per chi partecipa al
circuito ESKA.
Preciso che anche altri atleti, convocati per questo campionato del mondo ITKF,
hanno preso parte al campionato europeo JKA 2010, ma a quanto pare per loro non
vale lo stesso discorso.
Chiamo il M° Michielan e lo esorto a ripetere al M° Perlati quanto ci aveva
appena comunicato, quindi che la motivazione era esclusivamente politica, non
tecnica.
Il M° Perlati e il M° Michielan sono in difficoltà, e non sanno come comportarsi
in quanto ci stavano dando due versioni diverse, entrambe inaccettabili e quanto
meno stravaganti.
Cercano di sistemare la situazione per dare una dichiarazione univoca, ma il
loro tentativo è vano, visto anche il loro tangibile imbarazzo.
Mentre il Presidente fa un discorso agli atleti schierati per il saluto iniziale
(sinceramente non so cosa stesse dicendo), noi manteniamo la nostra decisione di
andarcene.
Saluto alcuni compagni di squadra e vado via.
Ilaria fa lo stesso, e nell’uscita ci seguono anche altri 4 ragazzi iscritti
nella sua stessa società.
Ecco le mie immediate considerazioni:
1.
E’ assurdo che un atleta venga strumentalizzato a fini politici. In particolare
non mi è stato neanche chiesto quale sarebbe stata la mia scelta per il 2011,
visto che la federazione ci obbliga a scegliere tra due organizzazioni. Intanto
sono tesserato FIKTA, come lo sono tutti gli atleti della mia società, per tutto
il 2010.
2.
Il fatto di escludermi dal campionato ITKF per dare possibilità al maggior
numero di atleti di partecipare a competizioni internazionali è fuori luogo,
visto che anche altri atleti convocati per questo mondiale hanno partecipato con
me all’europeo JKA 2010 in Germania. Inoltre Leone Matteo, anche lui convocato
per questo mondiale, dal 2005 partecipa con me anche alle gare internazionali
JKA.
3.
La motivazione tecnica non può reggere: sono Campione del Mondo in carica di
kumite a squadre ITKF (Vilnius 2008), Campione Europeo in carica di kumite a
squadre ETKF (Casale Monferrato 2009) e Campione Italiano assoluto di kumite
individuale FIKTA (Castellanza 2010). A dimostrazione della mia preparazione
attuale si somma anche il titolo di Campione Europeo di kumite a squadre JKA
2010 (dove sono arrivato anche terzo nel kata a squadre).
4.
Mi sento davvero ferito e deluso. Sono sempre stato disponibile e riconoscente
verso la federazione e tutti gli organi che la costituiscono. La mia
partecipazione ad attività JKA non ha mai minimamente intaccato il mio impegno
verso la federazione. Ho sempre preso parte a tutte le attività federali senza
mai trascurarle in favore di altre attività.