A proposito di…

 

Quello che i karateki  italiani vorrebbero, ma si vergognano a chiedere.

 

     New Events Karate  N.5 2004

 

 

Di Edgardo Sogno

 

Quando il Governo di un Paese democratico emana delle leggi, alcuni cittadini sono contenti ed altri sono scontenti; i deputati della Maggioranza le appoggiano mentre, spesso, quelli dell’Opposizione non sono d’accordo e propongono alternative più o meno valide.

Tutti però, siamo sicuri, si confrontano anche con idee diverse per migliorare l’efficienza dello Stato o dell’istituzione dove vivono ed operano: nessuno, ripetiamo, in una democrazia, si sognerebbe di definire “nemico dell’Italia” un deputato o anche un semplice cittadino che, non essendo d’accordo con una linea politica, propone una soluzione diversa ad una proposta fatta da chi, in quel momento, governa. Solo Stalin o Hitler tacciavano gli “oppositori” come nemici del “popolo” o del “III Reich”, oggi, almeno nel mondo occidentale, chi si comporta così, non avendo la capacità di accettare critiche o proposte alternative, è solamente patetico e dimostra non solo la propria natura anti-democratica e la propria insicurezza caratteriale, ma è costretto a circondarsi di “collaboratori” sempre più inetti pronti si ad annuire ed a votare ogni sua “direttiva” ma con conseguenze quasi sempre catastrofiche (a lungo andare) per l’Ente o lo Stato che ha la sventura di governare.

Questa premessa non certo per rapportarla al mondo del karate dove certamente queste situazioni non trovano spazio perché EVENTS KARATE ha raccolto, in questi ultimi anni, alcune lamentele tra i praticanti del nostro bellissimo sport.

Ha provato a riassumerle in proposte che hanno il solo fine di cercare di migliorare un progetto unitario e federale del karate.

Elenchiamo dunque, quali sono i principali “desideri” che i karateki italiani manifestano nei loro discorsi nelle palestre, nei palazzotti ed in tutte le occasioni nelle quali si trovano, qualcuno potrebbe obbiettare sul perché queste proposte e/o desideri non vengano apertamente manifestati, ma ha tutti è nota la “estrema riservatezza” dei Maestri italiani di karate. 

In pratica la maggior parte di loro si “vergogna” e preferiscono mugugnare piuttosto che gridare.

Proposte:

1)      Totale decentramento dei Comuni regionali in completa autonomia.

2)      Equiparazione agli altri settori, lotta e judo, per quanto concerne la gestione delle entrate e delle uscite dei Comitati Regionali.

3)      Totale autonomia delle Commissioni tecniche ed arbitrali con a capo UN SOLO consigliere delegato e con la presenza di un altro consigliere che controlla o dirige o coordina o consiglia o… è comunque sempre lì a… fare il doppione dell’altro che ha la responsabilità specifica.

4)      Migliore gestione delle trasferte internazionali: siamo proprio sicuri che sia necessario partecipare a tutte la gare, tornei, manifestazioni in ogni angolo del mondo e comunque sempre a “ranghi completi”? Perché, tanto per fare un esempio, nazioni importanti come la Spagna o la Francia non partecipano alla “Coppa del Mediterraneo” e noi addirittura con 20 atleti, sette arbitri, quattro tecnici e due dirigenti?

5)      Visto che esistono convenzioni con gli Enti di Propaganda Sportiva, sburocrattizzazione per la partecipazione dei nostri tesserati a manifestazioni che i suddetti Enti propongono, se la Federazione  necessita di informazioni su un dato avvenimento può rivolgersi direttamente alla segreteria dell’Ente convenzionato.

6)      Ogni società regolarmente tesserata, dopo 12 o 24 mesi di affiliazione, dovrebbe avere diritto al voto.

7)       Avviare contatti ed incontri per recuperare, nell’ambito federale, tutti i gruppi che in questi ultimi anni sono usciti dalla nostra federazione, non è ammissibile che negli ultimi 13 anni la metà delle società di karate siano uscite dalla federazione ufficiale del CONI.

8)      Il Direttore Tecnico della Nazionale si dovrebbe occupare esclusivamente della gestione delle squadre nazionali. Non esiste in nessun altro sport che la Commissione Insegnanti Tecnici, la Commissione arbitrale o la Commissione tecnica siano sottoposte ai “suggerimenti” del D.T. Un esempio per tutti; non ci sembra che Marcello Lippi faccia parte dei docenti  di Coverciano o che “suggerisca” alcunché all’arbrito Collina e compagni.

9)      Il regolamento arbitrale nazionale deve essere identico a quello internazionale, a parte per le categorie non presenti in campo mondiale (bambini). Se l’Italia ha delle proposte per migliorare il regolamento arbitrale le deve far approvare dalla WKF e non come ora che prima si applicano nel nostro Paese e poi… si vedrà… Non ci sembra esistere un solo sport che applica in Italia un regolamento diverso da quello adottato nel resto del Mondo.

10)  Gli argomenti innovativi e/o d’interesse generale, dovrebbero essere spiegati dalle Commissioni preposte durante il corso federale di aggiornamento tecnico OBBLIGATORIO annuale. Questo, spesso, non accade perché tali “novità”  vengono adeso, spiegate solo dal Direttore Tecnico nazionale e durante stage federali si, ma non obbligatori, come, per esempio, lo Stage di Grado.

11)  Ai medaglisti dei Campionati italiani, dovrebbero essere data la possibilità di maturare in Nazionale; ci sembra non più praticabile far fare, per esempio, 16 gare l’anno a Benetello o a Malarico o alla Guglielmi e nessuna ad atleti come Grifoni o alla Acquaviva che comunque, da cinque anni, arrivano secondi o terzi agli Assoluti.

12)   Gli Ufficiali di gara andrebbero organizzati in maniera diversa; per esempio si potrebbe limitare a 50 il numero degli arbitri di 1^ categoria incentivandoli con un “gettone”  di presenza di 200 euro più le spese. Le relazioni scritte dai commissari di gara servirebbero a stilare una graduatoria, a fine anno i migliori 5 potrebbero ambire ad un corso di Internazionale ed i peggiori 5 sarebbero retrocessi alla 2^ categoria mentre i migliori 5 arbitri della categoria inferiore sarebbero “promossi” a quella superiore.

 

Con l’unico intento di aver prodotto un primo testo, certamente migliorabile, che possa essere una base di riflessione per tutti quelli che amano il karate ed il bene della nostra Federazione, sperando di non aver toccato la suscettibilità di nessuno invitiamo tutti i lettori di EVENTSKARATE ad inviarci suggerimenti, critiche, commenti e proposte per migliorare le idee da noi raccolte e riassunte in questo articolo.

Home