RIPRENDIAMOCI IL KARATE
Di
Dott. Giancarlo Di Filippo
Medico Federale A.K.S
Fonte: http://www.aksitalia.com
Cari amici,
la nostra amata arte marziale sta attraversando un periodo come non mai confuso
e turbolento. Forse è tutto lo sport ad essere un po' malato, di eccessivo
"professionismo" sempre più teso verso la ricerca di prestazione esasperata,
frutto più di interessi economici che non di una sana ricerca della vittoria e
del sano risultato sportivo.
Le cronache sportive riportano dettagliatamente le trame più intricate di
illegali colloqui telefonici, di incontri tra personaggi che muovono interessi
sempre più occulti e sempre meno sportivi.
I media ci aggiornano quotidianamente sui sequestri di quantitativi ingenti di
sostanze dopanti, atte a migliorare le prestazioni di atleti, più o meno ignari
di dover, prima o poi pagare il conto, con la giustizia o peggio, con la propria
salute.
Ma si sà anche questo è il mondo del professionismo! Anche se fortunatamente non
è solo questo.
Il nostro karate è, per numero totale di iscritti nelle varie federazioni
presenti sul nostro territorio, tra le prime dopo il calcio!
Ma allora, viene spontaneo chiedersi, come mai non si sia riusciti, dopo tutti
questi anni, a farlo diventare una disciplina olimpica? Chi ha seguito le
passate olimpiadi invernali ha visto lo svolgersi di simpatiche competizioni che
vedevano atleti impegnati su una pista ghiacciata, intenti a lanciare una
simil-pentola a pressione con l'ausilio di uno spazzolone da pavimento…Magie e
misteri delle alchimie olimpiche. Ma il karate non può avere ancora la sua
olimpiade!
Il karate non è da meno di tanti altri ben più famosi e blasonati sport, ma
questo lo sappiamo e lo ripetiamo da tanti anni. Ma quello che, a mio avviso, ha
impedito ed ostacolato la realizzazione di vederlo meritatamente ricoprire il
posto che merita è stata l'eccessiva policitizzazione della disciplina e
l'intransigenza di alcuni maestri legati al proprio stile, o più
realisticamente, alla paura di confronti o giudizi di altri colleghi.
Sono anni che noi, praticanti di karate, ci troviamo immersi in una miriade di
sigle, di stili, di mode che fioriscono intorno alla nostra amata disciplina.
Assistiamo a spettacoli sempre meno edificanti dal punto di vista tecnico ma
molto efficaci sotto il profilo marketing e "spettacolo".
Chi pratica karate con lo spirito, il sacrificio, la passione che lo muove da
anni non potrà mai accettare un discorso di questo tipo.
Il karate, quello vero, lo ripete sempre il maestro Ciccarelli, è la ricerca
della tecnica e di una perfezione che non arriverà mai, ma che in quanto tale
stimola lo spirito a tenere duro, anche nelle normali situazioni della vita.
Nel panorama italiano intorno al karate ruotano interessi economici e politici
di pochi, saldamente legati alle proprie cariche federali, più che alle reali
tradizioni di una disciplina che è un' Arte Marziale!
Credo si debba capire cosa si vuol dare al karate e cosa se ne voglia ottenere.
Nell' AKS io ho trovato persone( tante) e non le cito tutte per non trascurare
nessuno, mosse da uno spirito ed un sentimento ancora "puro" e vero.
La mia intenzione ed il mio proposito è di portare l'AKS ad ottenere il giusto
riconoscimento che merita.
Ma l'AKS siamo tutti noi iscritti! Ed il riconoscimento di cui parlo è avere la
gioia e la soddisfazione di condividere tutti insieme una vera unica passione
per la quale si affrontano sacrifici e dolori.
Cari amici, abbiamo tutte le carte in regola per poter fare le cose seriamente
ed ottenere risultati entusiasmanti. Per fare questo però è necessario il
supporto, la convinzione e la forza di ognuno di noi, dalle cinture colorate
alle nere.
Non vanifichiamo tutto quello che c'è di buono nell'AKS e nel nostro karate!
Torniamo ad essere grandi ed uniti con la forza e la partecipazione di tutti!