Maestro Kanga Sakugawa [1733-1815]
Sakugawa nacque a Shuri, Okinawa nel Marzo del 1773. Il padre
di Sakugawa, in punto di morte, fece promette al figlio di imperare le arti
marziali, in modo da evitare molti degli errori da lui commessi. Un giorno, nel
villaggio di Akata incontrò il suo primo Maestro. Costui era un monaco cinese di
nome Takahara Peichin. Fin dal principio Peichin mise in chiaro che lo studio
delle arti marziali è un impegno che prende l'intero arco della vita, qualche
mese o qualche anno non sono sufficienti. Sotto la guida del monaco, Sakugawa
progrediva con profitto nello studio del TE. Un giorno mentre passeggiava vide
un cinese elegantemente vestito che contemplava il riflesso della luna nel
fiume, ed improvvisamente ebbe l'impulso di farlo ruzzolare con uno spintone ma,
mentre si accingeva a mettere in atto il suo proposito, venne improvvisamente
afferrato da una mano d'acciaio che lo redarguiva chiedendo spiegazione del suo
proposito. Sakugawa era stupefatto e confuso, e non sapeva neppure spiegare cosa
gli avesse preso. Fortunatamente il gentiluomo altri non era che Kushanku (Koshokun)
un addetto militare cinese esperto in arti marziali che soggiornava ad Okinawa,
quando questi apprese che Sakugawa era un famoso studente di Karate, lo invitò
presso di se per studiare ed approfondire l'arte. Fuori di se dalla contentezza
Sakugawa corse dal proprio Maestro per narrargli della fortuna capitatagli,
Takahara fu ben felice di incoraggiare il proprio allievo a proseguire lo studio
del Karate con quello che era considerato il più grande esperto presente ad
Okinawa. Quando Kushanku ritornò in Cina, il monaco era già deceduto, e Sakugawa
fece ritorno a Shuri dove istituì la propria scuola. Il maestro Sakugawa aveva
tre studenti molto bravi:
Il Primo di nome OKUDA di statura imponente era estremamente forte; si racconta
che un suo pugno poteva abbattere un toro (ma questa non è solo leggenda, basti
pensare al maestro SOSAI MAS OYAMA che combatté con 52 tori uccidendone 3 al
primo colpo)
Il Secondo MAKABE era di corporatura minuta, molto veloce e scattante, era
abilissimo negli spostamenti e nell'esecuzione di movimenti spettacolari;
Il Terzo MATSUMOTO era un serio praticante generico, nel senso che non aveva
abilità specifiche e spettacolari, ma aveva un'ottima conoscenza di tutta la
materia.
Un giorno, un piroscafo proveniente dalla Cina attraccò al porto. Era capitanato
da OSHIMA KURYU, un famoso pugilista, che voleva battersi con i più grandi
esperti di arti marziali dell'isola, per poterli incontrare cominciò a
maltrattare la gente dei villaggi, togliendo loro i vestiti dopo averli
provocati e picchiati. La cosa arrivò naturalmente alle orecchie di Sakugawa e
la gente gli chiedeva di porre rimedio alla situazione incresciosa. Una sera
mentre i tre migliori studenti di Sakugawa rientravano, incontrarono il Capitano
Oshima e gli intimarono di smetterla con i suoi soprusi e di lasciare l'isola.
Egli rispose che avrebbe smesso solamente quando sarebbe stato sconfitto in
combattimento. A questo punto Okuda si mise in guardia, ed attacco con
incredibile forza lanciando più volte il suo famoso pugno, ma Kuryu si spostava
abilmente ed egli era incapace di colpirlo, anzi alla fine venne messo fuori
combattimento, Kuryu se ne andò dicendo che il giorno dopo si sarebbe trovato
alla stessa ora nello stesso posto. L'indomani era Makabe che lo attendeva, e
quando i due furono di fronte Makabe cominciò ad attaccare con tecniche
velocissime, ma per quanto agisse, Oshima Kuryu riusciva sempre a prevedere ed
anticipare i suoi movimenti; alla fine anch'egli venne sconfitto. Quando si
sparse la notizia, la gente volle che Sakugawa intervenisse personalmente, ma
egli rimase impassibile dichiarando che nutriva la massima fiducia nel suo terzo
e meno famoso allievo. Alla terza notte quando Oshima Kuryu e Matsumoto si
fronteggiarono, Kuryu si rese immediatamente conto di avere di fronte un
avversario completo e formidabile che non presentava alcuna lacuna; e quando
dopo diversi scambi egli attaccò a fondo quasi non si rese conto come Matsumoto,
schivando lateralmente, lo atterrava con un colpo in modo, definitivo. Quando si
riprese Oshima Kuryu affermò che per lui era ormai tempo di ritirarsi dalle
battaglie, ma che era comunque contento di essere stato sconfitto da qualcuno
che praticava e conosceva bene le tecniche di base, i fondamentali. Agli altri
due suoi compagni egli disse che erano degli si degli specialisti, ma la loro
particolare abilità li limitava e quindi si era rilevata insufficiente.
Questo episodio evidentemente deve essere interpretato in chiave simbolica, già
allora serviva da preavviso a quella che sarebbe stata la disputa sulla
superiorità degli stili SHORIN e SHOREI.