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28 ottobre 2008
Questo week-end sono stato ad Ostia per il campionato italiano a squadre: c’è subito da dire che non è più la stessa gara di una volta, quando la finale Carabinieri-Finanza era scontata e c’erano tante squadre agguerrite, tensione, tifo e gente sugli spalti. La musica è parecchio cambiata e così capita che una squadra maschile di non-militari, fortissimi ma non professionisti, fa due incontri e in finale vince, grazie anche a prestiti d’eccezione quali gli amici ed ex-colleghi Waltere e Marcuccio, che disputano una gara perfetta ed entusiasmante. La triste conclusione è che la gente smette di fare karate, o almeno di fare le gare, e non si capisce il perché: si dà la colpa alla politica, alla concorrenza di nuovi sport o di altre federazioni. Poi ti scaldi, inizia la tua gara e capisci. Una volta ci si lamentava della faziosità degli arbitri, ma è una cosa comune a tutti gli sport, quasi una regola di vita prendersela un po’ con chi giudica..ma erano bravi. Adesso l’impressione è che gli arbitri dormano, che non vedano, non capiscano, non
sappiano; e allora uno si rompe le palle. Perché perdere va bene, fa parte
del gioco: ma fare 600Km andata + 600Km ritorno per concludere gli incontri all’antei
(parità e giudizio arbitrale) perché gente, che probabilmente non ha mai fatto
kumite in vita sua, non dà una tecnica manco a pagarla (“mancano i
criteri”)…beh, non ha senso. E allora uno dice “Basta, non gioco più..me so
rotto li coioni”. Non ci si diverte così, quindi immagino che di questo passo le
squadre continueranno a diminuire e in un’oretta si potrà vedere gara e
premiazioni. Almeno un lato positivo ci sarà.
Detto questo, per la Nakayama&Friends è stata una trasferta meravigliosa:
partenza alle 14 di sabato da casa Cornolò con le seguenti formazioni
Macchina A: Miguel, Mary, Miky, Frangy e Ale.
Macchina B (detta “rossa”): Diego, Io, Lucaz, Guido
Macchina C: Giuliano&moglie, Barby e le gemelle, Vecio e Veronica.
Il buon Michele, dopo innumerevoli viaggi al suo fianco, mi ripudia in favore
delle Vergini. Ma come dargli torto..
Viaggio tranquillo, per strada raccogliamo Fabrizio&Iacopo e verso le 20 siamo
ad Ostia.
Cena sofferta a causa di molti che tirano il peso e non possono mangiare come
vorrebbero. Purtroppo i supermercati sono già chiusi e non possiamo comprare le
due licenze federali che ci mancano, dimenticate da qualcheduno in misteriosi
cassetti della memoria. Dopo una colazione meno assonnata del solito grazie all’
“ora indietro” , ci si dirige al palazzetto: peso miracolosamente passato,
riscaldamento ed eccoci pronti per la gara.
Iniziamo noi maschietti , Vecio, Beppe (il prestito partenopeo), Guido , Lucaz,
Fabri, Iacopo ed io, contro una squadra calabrese: primo incontro difficile per
tutti, ma riusciamo a vincere con tranquillità nonostante gli arbitri non siano
favorevoli ad assegnare punti. Mortacci loro.
Secondo incontro con il Napoli, uno squadrone che stravince senza sforzi: 6-1 .
Unica vittoria “della bandiera”…beh, la mia. Ripescati, ci attende la finale per
il terzo posto: nonostante l’ottimismo non sia proprio da me, vista la
situazione pensavo di avere già la medaglia al collo. Ma le cose non vanno mai
come uno si aspetta e così Gabri si spegne misteriosamente, Beppe perde
nonostante il vantaggio di due punti a pochi secondi dalla fine, e Iacopo non
riesce a concludere. Così medaglia di legno e amaro in bocca.
Contemporaneamente tirano le donne: la Pina (prestito), Mary, Frangy, Veronica e
Miky.
Primo incontro di riscaldamento anche per loro, con mawashi decisivo della Miky
all’encho-sen.
All’incontro successivo ancora parità, nonostante alcune tra le avversarie siano
stavolta delle campionesse titolate: la Miky si ripete e piazza il calcio della
vittoria, che però non le viene assegnato per svista arbitrale, imprecisione
tecnica o volontà divina. Chi lo sa, sta di fatto che le donne devono disputare
la finale per il 3°posto. Vince la Pina e vince la grande capitan Mary,
sfoderando grinta e motivazione che solo una madre di tre figli può avere ;
con Veronica si chiude l’incontro e le nostre splendide donne si portano a casa
una storica medaglia di bronzo. Bravissime!
Una grande impresa secondo me, pari solo alla soddisfazione di Miguel e delle
ragazze. E anche mia.
Con le premiazioni si conclude la gara e dopo un buon panino con “salame di
Giuliano” si riparte: viaggio non facile , ma decisamente migliore dell’ultima
volta .
Arriviamo a casa stanchi verso mezzanotte, baci, abbracci e gli ultimi
complimenti a chi se li è meritati.
E chi se li è meritati?
Secondo me…ecco le pagelle.
Vecio 5,5 : bravo nei primi incontri, ma quando serve molla inspiegabilmente.
Capita a tutti, e poi è il più giovane, avrà tempo e occasioni per rifarsi.
Beppe: 6,5 …ma come si fa a perdere a 5 secondi da un vantaggio di 2-0? Boh..
Guido: 8 , decisamente il migliore.. tecnico, determinato, concreto, attento.
Lucaz:6 . In crescita, a ogni gara tira meglio, nonostante diete e acciacchi, ma
ancora da rifinire. Comunque un leone. Brao!
Fabri 6,5: abbassa la media il secondo incontro perso in pochi secondi per
sanzioni. Stravince 9-0 al primo e in finale mostra carattere guadagnandosi la
vittoria contro un avversario ostico.
Iacopo 6: bene nei primi incontri , ma in finale mi va a perdere con un atleta
discreto, ma che normalmente non avrebbe avuto speranze.
Peccato, ce la potevamo fare.
Ovviamente su di me non esprimo pareri, però ho vinto sempre, benché di misura e
de-responsabilizzato, essendo la vittoria già assegnata al mio turno. Chi c’era,
se vuole , può manifestare il suo parere aggiugendo un commento a questo
articolo.
Per le donne non so esprimermi in numeri, poichè combattendo in
contemporanea con noi non ho potuto vedere interamente tutti gli incontri.
La Pina e Veronica sono state sicuramente dei prestiti fondamentali. Marina
decisiva in finale, grintosa, decisa, concreta, lucida, ingiustamente
penalizzata in qualche occasione: gli arbitri la sanzionano per controllo quando
è lei ad uscire dal tatami con le labbra giganti e livide. Misteri.
Frangy forse un po’ sottotono, soprattutto a parer suo…ma come amo dire “la
squadra è squadra”, non solo al momento della gara, ma quando ci si allena, ci
si aiuta, ci si mena: il successo di una è strettamente legato all’impegno
dell’altra e i miei complimenti sinceri vanno anche a lei.
Bella prova anche per la Miky, che non ha perso lucidità e fiducia quando è
toccato a lei decidere: questo è secondo me, lo dico per esperienza diretta di
peso massimo, il solo difficilissimo compito di chi combatte per ultimo. Davvero
brava Miky. Ultimo voto in pagella per Miguel, che si merita un bel 9 (era 10,
ma non mi ha voluto in macchina!), per la passione, la costanza, l’impegno,
l’allegria: un grande coach, che se ne frega della politica, dei soldi, dei
patetici servilismi, che lascia agli altri la gloria nella guerra dei poveri e
la paura di sconfitte e brutte figure, che semplicemente si diverte, lontano
anni luce dalle bassezze che hanno rovinato questo sport e il suo ambiente. Un
allenatore che segue, stimola, sprona ma col sorriso di un bambino che fa karate
per gioco e per amore, un simpaticone che ti convince sempre e ti aiuta e ti è
sempre vicino senza chiedere niente in cambio, se non la stessa passione che lui
stesso sente per lo sport. Un amico prima di tutto, uno che insegna, ma con
l’umiltà di imparare da chiunque, una dote estinta tra chi si vende come grande
maestro o atleta esemplare. Caro Michele, ti saresti meritato molto di più..ma
so che godrai di questa medaglia come fosse un oro olimpico, pensando già al
futuro e sognando come un ragazzino nuove improbabili vittorie.
Brao vecio.
Grazie agli accompagnatori che si sono smazzati il viaggio, alle tifose, al buon
Alex che per vederci ha viaggiato una notte in treno..spero ne sia valsa la
pena. Grazie a tutti, da parte mia, perchè anche stavolta mi sono divertito un
sacco con la vostra splendida compagnia.
Dimenticavo..come al solito nel palazzetto ho rivisto alcuni volti amici..Alberto, Patrizia, il Grifo, Waltere, Marcuccio, Stefano, che non leggerà mai questo articolo (troppo lungo per i suoi gusti), ma a cui va il mio migliore in bocca al lupo per il mondiale..e boh, tanti altri , ma ora ho sonno (anzi, vista l’ora auguri Francy!) e non ricordo. Nel mio cuore invece rivedo sempre la stessa persona, ed è sempre un piacere.
Ciao. Alla prossima.