Fonte:www.coni.it
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha consegnato oggi pomeriggio al Quirinale la bandiera italiana ad Antonio Rossi, alfiere azzurro, a un mese dall'inizio dei Giochi Olimpici di Pechino 2008. Nel corso di un'emozionante cerimonia, trasmessa in diretta dalla RAI, oltre 120 atleti hanno ricevuto l'augurio delle massime istituzioni del Paese. Nei giardini del Quirinale, oltre al Presidente della Repubblica, erano infatti presenti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, il Sottosegretario con delega allo Sport, l'onorevole Rocco Crimi, i membri CIO Manuela Di Centa, Franco Carraro e Francesco Ricci Bitti. A rappresentare lo sport italiano il Presidente del CONI Giovanni Petrucci e il Segretario Generale e Capomissione a Pechino, Raffaele Pagnozzi. Presenti anche i vicepresidenti del CONI, Riccardo Agabio e Luca Pancalli, oltre a numerosi presidenti federali in rappresentanza delle discipline olimpiche. Nel corso dell'incontro è stato presentato ufficialmente l'inno olimpico azzurro, "Un uomo solo può vincere il mondo", realizzato da Lucio Dalla, che ha fatto da preludio alla consegna della bandiera italiana ad Antonio Rossi e alla significativa stretta di mano riservata dal Presidente Napolitano ai capitani azzurri di ogni specialità.
Significativo e molto applaudito il discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
I GIOCHI UNISCONO I POPOLI - "Il Comitato olimpico internazionale ci ricorda che i Giochi olimpici hanno sempre unito i popoli nella pace e nel rispetto di principi morali universali. E' in questo spirito che vanno intesi anche i Giochi olimpici e paraolimpici che si svolgeranno in Cina il prossimo agosto. La decisione del CIO di far ospitare alla Cina i prossimi giochi non è stata certo facile ; ma assume senza dubbio un grande valore storico, per la piena integrazione di questa grande nazione nella comunità internazionale. Sappiamo come la Carta olimpica giustamente si preoccupi di salvaguardare il movimento sportivo da ogni tipo di influenza politica e in questa prospettiva vieti a tutti i partecipanti alle Olimpiadi di svolgere qualsiasi forma di propaganda. Ma la presenza di migliaia di atleti e di sportivi, in rappresentanza dei popoli di tutto il mondo, con la loro testimonianza di libertà e di partecipazione attiva, costituisce il miglior contributo che la comunità sportiva può oggi dare alla causa dei diritti umani”.
CONI MODELLO ORGANIZZATIVO – “Anche questa volta la squadra italiana è presente ai Giochi olimpici con un grandissimo numero di atleti e in quasi tutte le discipline. La nostra presenza è superiore a quella di tanti altri paesi più grandi (e più ricchi) di noi e ci colloca al vertice delle classifiche mondiali. Il motto olimpico che ci viene costantemente e talora retoricamente ripetuto è che l'importante non è vincere, ma partecipare. Eppure la partecipazione italiana alle competizioni che si svolgeranno a Pechino è già la prova di una prima vittoria, costruita in tanti anni di dura preparazione e suggellata dal superamento delle difficili prove delle qualificazioni. La partecipazione così importante, per ampiezza e rappresentatività, della squadra italiana ai Giochi olimpici, costituisce anche la conferma del successo dell'intero movimento sportivo italiano e del suo originale modello organizzativo. E' la conferma del successo di tante discipline sportive, praticate da migliaia di atleti e di tecnici, con spirito di sacrificio e di servizio, lontano dai miraggi economici e dalla facile ribalta degli sport più famosi, anch'essi, peraltro, rappresentati alle Olimpiadi con i giovani più promettenti dei nostri vivai. Ma è la conferma anche del successo di un modello organizzativo basato sulla capacità di iniziativa e di promozione del Comitato olimpico nazionale italiano, del Comitato paraolimpico e delle federazioni sportive”.
PER SPORT AUSPICO FINANZIAMENTO AUTOMATICO – “Negli ultimi anni, alcune importanti riforme hanno cercato di modernizzare questo sistema organizzativo e di superare le crisi emerse in alcuni settori. Il governo dello sport italiano, che il nostro ordinamento riserva al Coni, tuttavia, richiede capacità di progettazione a lungo termine e insieme un impegno quotidiano di indirizzo e di vigilanza. Per continuare a funzionare bene anche nel futuro, il sistema sportivo italiano attende dal Parlamento l'individuazione di nuove forme, certe e stabili nel tempo, di finanziamento automatico. Oggi, non ci rimane che seguirvi nelle prove che affronterete, confidando, con il più sincero augurio e la più sentita partecipazione di tutti gli italiani, nel vostro successo finale sul campo, nella speranza di replicare gli eccezionali traguardi raggiunti negli ultimi quindici anni: dipende dalle vostre forze, dalla vostra mente, dal vostro cuore".
Anche il discorso del Presidente del CONI, Giovanni Petrucci, è stato molto apprezzato dalla platea. Petrucci è stato capace di sottolineare l'accezione piena dello sport, l'importanza del ricevimento in Quirinale e del ruolo rivestito dagli esponenti del Governo e dagli atleti in funzione dell'appuntamento olimpico e del futuro dell'intero movimento. Ecco il testo:
''Ringrazio il Presidente della Repubblica Napolitano di averci invitato qui, davanti a lei c'è lo sport italiano. Noi partiremo per le Olimpiadi sapendo che dovremo onorare il nome dell'Italia. Cercheremo di ripagarvi con i risultati, Gli atleti si sono preparati con sacrificio, passione e lavoro. Parteciperanno alle Olimpiadi, che sono la più grande manifestazione sportiva ma quando si veste la maglia azzurra con la scritta Italia nulla è impossibile. Ma oltre al grande impegno vorremmo anche il diritto alla sconfitta. Non esiste la cultura dello sport se non si pensa a una sconfitta. Alle Olimpiadi ci saranno 205 nazioni, più di quelle che partecipano all'ONU. Abbiamo a disposizione tanti atleti e tante atlete che possono ottenere bei risultati. Fu lei, Presidente Napolitano, più di un anno fa a parlare di finanziamento per lo sport e voglio ringraziare il Governo, rappresentato dall'onorevole Rocco Crimi, perché una delle prime cose che ha fatto è stato il finanziamento per i prossimi tre anni. Vorremmo tornare con tante medaglie, gli italiani da noi si aspettano tanto, vorremmo darle questa bella risposta. Siamo fieri della scelta di Antonio Rossi quale portabandiera dell'Italia, perché si tratta di un atleta che ha ottenuto grandi risultati, come tre ori olimpici, ma anche perché ha fatto dell'etica e della correttezza la sua ragione di vita".
Al termine della cerimonia il Presidente del CONI Petrucci ha consegnato una divisa olimpica azzurra personalizzata al Presidente della Repubblica Napolitano come ringraziamento per il costante interesse e l'affettuoso sostegno mostrato nei confronti dello sport italiano.